venerdì 9 settembre 2016

Riflessioni di Massimo Cugnasco su intervista di Massimo Magnani sulle Olimpiadi di Rio

in un intervista a Massimo Magnani dopo le Olimpiadi di Rio 2016 spiegava che il fallimento dell’Atletica Italiana è da attribuire al sistema. Io invece la vedo così:
sicuramente non è il sistema, ma le singole persone. Prendiamo in esame Villa Gentile, il tempio dell’Atletica genovese. Io quando vedo istruttori che parlano più al cellulare che seguire i ragazzi, osservo un minuto di silenzio per l’istruttore! Quando vedo che ad un cambio di staffetta oppure ad uno stacco di un salto sbagliato, sia allievi che allenatore ridono, osservo un altro minuto di silenzio per entrambi!! Quando vedo tecnici che invece di trarre fuori dai giovani le capacità superiori mentali necessarie ad affrontare seriamente l’Atletica, gli mettono dentro tecnica, chilometri e chilometri, compiti ed esercizi vari, osservo ancora un altro minuto di silenzio!!! Insomma sono in lutto perpetuo. Cosa voglio dire? Intendo dire che occorre educare l’alunno alla sofferenza (che porta alla vittoria) , al sacrificio (che porta al premio) e insegnarli a non fare uso di droga e/o doping (che riempiono un giorno, ma svuotano la vita), insegnarli che il fisico non conta, ma che è il cervello che controlla tutto.
Chi può portare tutto questo e altro ancora purché sia indirizzato sullo stesso piano?
Ricordo che a Formia quando si vincevano le medaglie come Direttore lavorava un certo Professore di Atletica.
A Genova, all’epoca dei De Florentis e Pamich come Direttore Tecnico Ligure e non solo c’era un altro certo Professore di Atletica. A Villa Gentile chi sta lavorando in questo modo è un altro vero Professore di Atletica.
E’ venuto il momento di lasciare in mano l’Atletica a veri Professori e non a falsi tecnici, allenatori, istruttori, maestri del C.A.S., che provengono dalle più disparate attività lavorative e pertanto, bravi nella loro professione, ma non altrettanto come Dottori (Educatori) in Scienze motorie e sportive se pur aventi un brevetto della Federazione.
Ma questo andazzo va bene a tutti (dirigenti, presidenti, istruttori e così via) perchè l’importante è che entri il formaggio (grana) tranne che ai giovani che abbandonano precocemente l’Atletica, che non vedendo i miglioramenti si allontanano, che accortisi di non essere educati, e, pertanto, seguiti come dei figli, ti salutano.
L’Atletica deve riprendere a correre o meglio riapprendere a correre!!!
Prof. Massimo Cugnasco.
nicole.max@tin.it

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